Raphael Baglione - Esperto di Design Thinking

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RAPHAEL BAGLIONE

L’eterno dilemma: prevedibilità vs innovazione.

L’eterno dilemma: prevedibilità vs innovazione.

Il Design Thinking è la soluzione che le tiene insieme.

In moltissime aziende (grandi e piccole), per prendere decisioni importanti sul futuro (sia a breve che a medio-lungo termine), si tende ancora ad adottare quasi esclusivamente il pensiero analitico, ovvero la (presunta) prevedibilità, piuttosto che aprirsi alla “creatività”. Si ragiona cioè, sulle classiche tabelle Excel, zeppe di dati “aggiornati a ieri”, confrontandole con eventuali trend, con le informazioni sulla concorrenza ed in genere poco altro.

Siamo in genere impreparati a prendere in considerazione un punto di vista diverso, che non tragga origine dal quel che è già stato o da concreti segnali attuali. Lo sappiamo bene in particolare noi, che non abbiamo più vent’anni da un po’ e che siamo “cresciuti” in un mondo in cui l’imperativo è sempre stata la prevedibilità. Il pensiero basato su ciò che potrebbe essere, diversamente da quel che è, lo riteniamo confuso (con poche certezze), troppo aleatorio, un esercizio puramente speculativo, più adatto a un giovane laureato di belle speranze, che a un solido manager esperto come noi, “che conosce quello di cui parla” perché ha alle spalle lunghi anni di pratica quotidiana nel mondo reale e non in quello dei sogni.

Effettivamente, sino a non molti anni fa, i ritmi dei cambiamenti in genere, erano piuttosto lenti e gli effetti prevedibili e dunque si faceva a tempo a reagire, subendo relativamente pochi danni. Ciononostante, sappiamo di aziende anche molto note (che magari ci hanno accompagnato per gran parte della nostra vita) che un bel giorno sono sparite.  Non lo avremmo immaginato, eppure è successo e succede sempre più spesso*.

Il mondo sta ancor più accelerando i cambiamenti su molti fronti, geo-economia inclusa. Lo sviluppo tecnologico e quello digitale galoppano e oggi, talvolta, basta anche solo una “app” ben pensata (spesso nata proprio da giovani laureati di belle speranze o ai quali si sono affidati l’ideazione e lo sviluppo) per sconvolgere un settore merceologico che proseguiva il suo tranquillo tran tran da decenni. Nessun ambito è al riparo, queste cose oramai avvengono quotidianamente nel B2C come nel B2B.

Come fare allora? La sfida è rendere il pensiero creativo parte del normale lessico quotidiano, affiancandolo alla cultura esistente del proprio management, dei propri dipendenti, dei board, degli azionisti e degli investitori. Per riuscirci, dobbiamo “innestare” in azienda una cellula (non servono nuove assunzioni) capace di promuovere, sostenere e premiare la cultura del Design Thinking, ovvero quel metodo, che poi diventa mindset, che ci permette di dare spazio alle nuove idee, da qualsiasi parte esse provengano, attraverso un processo strutturato che non lascia nulla al caso e che viceversa sarà in grado di guidarci verso l’individuazione di opportunità reali e soluzioni innovative, fattibili ed economicamente redditizie.

Il design thinking lo possiamo mettere all’opera, rapidamente ed efficacemente, per identificare nuove strategie future, nuovi prodotti o servizi, ma anche per strutturare nuove organizzazioni capaci di rispondere in modo più efficace al mutato contesto in cui opera l’azienda e altro ancora.

C’è un’atra caratteristica che rende il Design Thinking ancora più irrinunciabile, all’interno di un’azienda: coagula le persone che vengono coinvolte nel progetto creativo, attorno all’idea di futuro che sta nascendo per l’azienda e dunque anche per loro. E’ oramai provato che i dipendenti, quando vengono coinvolti in un progetto creativo come contributori, “sono felici” e le indagini ci dicono che si alzano ben volentieri la mattina per andare a lavorare, perché hanno di fronte una sfida nuova, avvincente, che li fa sentire importanti, in quanto parte integrante di un cambiamento condiviso, di cui saranno i primi e più determinati sostenitori. Sfida e cambiamento condivisi che, tra l’altro, contribuiranno a trattenere in azienda i migliori talenti, di cui la metodologia del Design Thinking favorisce sistematicamente l’emersione.

Come creare una cellula Design Thinking nella mia azienda …..https://doortoinnovation.com/blog/design-thinking-nella-mia-azienda

 

*Riguardo l’evoluzione della classifica delle aziende top, negli anni, vedere questo interessante articolo del Sole24ore: https://lab24.ilsole24ore.com/aziende-top/

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