Interessante, vero?
Vuoi restare in contatto con me?
Ti terrò aggiornato su temi innovativi e su eventi, corsi, seminari, magari proprio nella tua città
Grazie e a presto
RAPHAEL BAGLIONE
Grazie e a presto
RAPHAEL BAGLIONE
Innovazione manageriale: con il Design Thinking porti in azienda innovazione continua, risultati duraturi e benessere.
Nella contemporanea piramide dell’innovazione dell’era della conoscenza, l’ordine di rilevanza vede, sul gradino più alto, l’innovazione manageriale.
Le innovazioni di prodotti/servizi, strategiche o operative oggi non possono essere efficaci nel tempo se prima non si sia intervenuti ad aggiornare la forma e lo stile di management delle nostre aziende e di conseguenza il modo di lavorare dei team aziendali.
Nel mondo globalizzato e “virtualizzato”, non c’è mezzo più potente della trasformazione manageriale (la struttura manageriale oggi è ancora in gran parte legata alla forma gerarchico-burocratica di inizio ‘900) per dotare anche le nostre aziende di un “motore” adeguato al terzo millennio, in grado di ottenere stabilmente crescita e risultati, in contesti sempre più sfidanti e mutevoli.
Oggi servono organizzazioni dalla forma elastica, cioè con elevata capacità di adattamento ai contesti, proattive, compatte e coese: rapide nell’intercettare le opportunità, nelle decisioni e nell’azione. C’è bisogno di un’intelligenza collettiva agile e viva, sempre vigile, sempre in azione, sempre sulla breccia, sempre pronta a osservare per comprendere e sperimentare (e anche sbagliare) per innovare.
Dall’inizio degli anni 2000 il Design Thinking, oltre che in diversi altri campi, si è affermato, anche come lo strumento ideale per guidare la trasformazione manageriale prima, e quella dei team immediatamente dopo.
In questo contesto, la forza del Design Thinking è nell’emersione spontanea delle leadership naturali nonché del talento e genio creativo, sempre presenti in azienda ma non sempre facilmente identificabili con i metodi di management tradizionali che, pur involontariamente, ma spesso inibiscono la libera iniziativa e la creatività innata delle persone.
Grazie ad appositi strumenti, il Design Thinking permette ai team aziendali di “osservarsi” ed analizzare l’esperienza del quotidiano, vedendo emergere “naturalmente” e con sorprendente chiarezza tutto ciò che di buono e di meno buono c’è all’interno dell’organizzazione.
Una volta esplorato l’ecosistema aziendale, il Design Thinking offre ai team gli strumenti per “co-creare”, con i propri leader, la forma di organizzazione in grado di superare i problemi ma soprattutto capace di fare leva su talento e creatività appena identificati, passando anche per una fase iterativa “cruciale” di prototipazione che porta alla correzione prima, e al perfezionamento, poi, del modello organizzativo che è stato pensato.
Portare il Design Thinking in azienda significa, a partire dall’emersione delle leadership naturali, creare un mindset diffuso che favorisce la formazione e l’affermazione dell’intelligenza collettiva, generando persone capaci di reale iniziativa ed autonomia ed offrendo un metodo di lavoro efficace che “dà sicurezza”, sul quale poter contare.
L’adozione del Design Thinking, per l’azienda, equivale a togliere il tappo ad una bottiglia di spumante: l’entusiasmo e la passione si sprigionano dal tappo volato via, con una forza dirompente che pochi imprenditori o CEO riescono ad immaginare.
Il risultato: forte impegno, innovazione, soddisfazione nel lavoro, risultati duraturi e benessere diffuso in azienda.